top of page
  • Immagine del redattoreWine Terroir Importazione

Le annate di Chablis - L'analisi delle ultime vendemmie, il clima, gli andamenti

Una breve guida alle ultime annate di Chablis, dal 2010 all'ultima 2020: caratteristiche e informazioni su ogni vendemmia a Chablis.

Vista sulle vigne del territorio di Chablis
Vista sulle vigne del territorio di Chablis

L'andamento dell'annata è uno degli elementi fondamentali del vino. Non solo per valutarlo quando è finito: pensiamo al viticoltore/agronomo, che durante tutto l'anno è chiamato ad analizzare decine di fattori per valutare l'andamento di ogni appezzamento di terreno vitato. All'enologo, che deve assecondare l'uva e l'annata in cantina, per dargli modo di trasformarsi in vino nella maniera più naturale possibile. Tutto questo accade ovviamente solo quando si parla di un vino di terroir, che nasce da una vigna e ne segue l'andamento fino alla fine: un vino che ogni anno è diverso, perché non può essere standardizzato.

Per degustare un vino di terroir e capirne l'essenza, allora, è fondamentale non solo conoscerne il territorio di provenienza, ma anche l'andamento dell'annata.

Dopo aver parlato delle annate di Bordeaux, allora, affrontiamo le annate di Chablis.

Mappa delle denominazioni di Chablis
Mappa delle denominazioni di Chablis

L'impatto dell'annata a Chablis, tra clima, terroir e Cru

Questo è ancora più vero quando si vuole degustare un vino di terroir di Chablis.

Il clima di Chablis è considerato continentale, con inverni e primavere fredde (con rischi di gelate primaverili). Le zone di coltivazione sono molto variegate, passando da suoli di tipo Kimmeridgiano (tipico di colline e declivi) a suoli di tipo Portlandiano (sulle pianure, dedicate allla denominazione Petit Chablis). Tra i Premier e i Grand Cru, poi, notevoli differenze si riscontrano a seconda di altezze, esposizioni, compattezza del terreno.

I Premier Cru sono in totale 40, sparsi sulle due rive (destra e sinistra) del fiume Serein. Tra i più riconosciuti per una costante produzione di qualità ricordiamo: Fourchaume, Mont de Milieu, Montmains, Vaillons, e Montée de Tonnerre. I Grand Cru invece sono solo 7, e sono tutti posizionati sulla riva destra. Tra i più riconosciuti per una costante produzione di qualità ricordiamo: Le Clos e Blanchot.


L'analisi delle ultime 10 annate di Chablis: il dettaglio, annata per annata

Proponiamo di seguito un'analisi in dettaglio dell'andamento climatico e della vendemmia di tutto l'ultimo decennio a Chablis, dal 2010 al 2020.

Clicca su ogni annata per andare direttamente all'analisi: 2020 - 2019 - 2018 - 2017 - 2016 - 2015 - 2014 - 2013 - 2012 - 2011 - 2010 Clicca qui per andare direttamente all'infografica con il quadrante delle annate. Oppure scorri direttamente ogni singola annata qui sotto.


- Annata 2020 di Chablis

Un'annata che è stata definita "classica" da molti, ma soprattutto anticipata. L'annata 2020 è partita da un inverno mite e relativamente umido, che ha contribuito ad un germogliamento anticipato delle viti, iniziato già a metà marzo. Il rischio, in questa fase molto delicata, era delle gelate notturne: numerose le soluzioni adottate, come i fuochi accesi lungo i filari. L'umidità ha aiutato ad evitare il peggio, e la fioritura è proseguita senza intoppi, seguita dall'allegagione (nascita del frutto). L'estate si è poi rivelata calda e particolarmente secca, con poche precipitazioni sparse solo in alcune zone. Condizione, questa, che ha posto in rilievo la differenza dei suoli nel mantenimento delle riserve idriche. La maturazione dello Chardonnay si è conclusa verso la fine di agosto, con circa 15 giorni in anticipo rispetto alla norma. La vendemmia è partita ufficialmente il 24 agosto, e non ha visto condizioni climatiche avverse. Un’annata giocata tutta sull'anticipo, dunque, che ha permesso di raccogliere frutti adatti a produrre degli Chablis classici e caratteristici delle singole sotto-zone.


- Annata 2019 di Chablis

Un'annata iniziata da manuale, scombussolata da temperature altalenanti e da un'estate secca. L'inverno è partito freddo, come da regola, per il mese di gennaio, salvo poi scaldarsi verso metà febbraio. Verso aprile, con il germogliamento in atto, torna un clima freddo, che si protrae a maggio portando anche diverse gelate, che contribuiranno a diminuire le rese delle piante e a rallentarne la crescita. L'inizio dell'estate vira poi verso un forte calore, con temperature che in taluni casi hanno sfiorato i 40 gradi. Le precipitazioni scarseggiano, arrivando ad una diminuzione dell'80% rispetto alla media di luglio e portando situazioni di stress idrico. Una condizione che favorisce i Premier Cru posti in declivi più in pendenza, e rivolti meno a sud, dove sole, calore e riserve idriche riescono a compensarsi. Alla fine della vendemmia il risultato è di quantità ridotte e buona qualità, con acini piccoli e molto concentrati. Caratteristiche che rivelano tuttavia una grande potenza espressiva e concentrazione aromatica, donando vini incredibilmente equilibrati e con prospettive di invecchiamento interessanti.


- Annata 2018 di Chablis

Un’annata che in generale ha dato risultati di grandissima qualità, ottima per tante sottozone: tra le migliori degli ultimi due decenni. L'annata parte umida, con molte piogge sparse e ripetute lungo l'inverno. Queste piogge contribuiscono a creare buone riserve idriche, che serviranno nella seconda parte dell'anno. Dopo l'inizio d’anno umido, la regione di Chablis ha visto una primavera molto mite, che ha permesso un germogliamento e una fioritura leggermente anticipate: l'assenza di gelate primaverili è stata quindi fortuita. L'estate si è poi rivelata calda e secca, con piogge relativamente sotto la media. Questo ha permesso anche di limitare la comparsa di malattie, portando avanti la maturazione di frutti particolarmente sani. La vendemmia si è protratta fino a settembre inoltrato. Le condizioni climatiche favorevoli hanno permesso di vendemmiare i diversi appezzamenti al giusto grado di maturità, senza la fretta di dover raccogliere velocemente. Il risultato è dunque di vini potenti ma eleganti, ampi e dai tratti organolettici distintivi, con accenni tropicali nei migliori appezzamenti di Grand Cru e Premier Cru e adatti ad invecchiamenti medio-lunghi.


- Annata 2017 di Chablis

Un'annata fresca, sia in termini climatici che del vino risultante, e dalle basse rese. Un inverno molto duro, tra dicembre e gennaio, ha lasciato poi il posto ad un febbraio e marzo stranamente caldi. Tale calore ha fatto sì che le piante si risvegliassero molto presto, con un germogliamento tra i più anticipati degli ultimi 20 anni. Ad aprile, tuttavia, correnti fredde hanno fatto segnare un calo drastico delle temperature, e molte sotto-zone di Chablis (soprattutto a nord) hanno sofferto le gelate. Il rischio si è protratto fino agli inizi di maggio, quando le temperature sono cominciate a salire verso valori di media. L'estate è proseguita poi senza intoppi, con temperature comunque miti e relativamente umide. Umidità che ha fatto temere l'insorgere di malattie e muffe, che tuttavia non si sono presentate. Agosto è terminato in assenza di piogge, e la vendemmia si è protratta fino a metà settembre con buone condizioni climatiche. Le rese si sono rivelate quindi molto basse, ma i frutti giunti a maturazione hanno svelato un'ottima qualità: ricchi di acidità ma con un buon livello zuccherino, e dal contenuto di composti aromatici molto elevato.


- Annata 2016 di Chablis

Un’annata sicuramente tra le più difficili a livello climatico degli ultimi lustri. L'inverno e l'inizio della primavera si caratterizzano per un clima mite e abbastanza umido. I problemi arriveranno invece tra aprile e maggio, con le piante già in fase di germogliamento. A fine aprile diverse gelate colpiscono più della metà delle vigne, in tutte le zone di Chablis. Si corre ai ripari, come di consueto, con i fuochi accesi lungo i filari di tutta la regione. Nuove complicazioni arrivano però a maggio, quando le vigne vengono afflitte da forti grandinate che riducono drasticamente i germogli. Dopo la seconda metà di giugno l'estate concederà un po' di respiro, rivelandosi calda e secca almeno. Verso metà settembre, in periodo di fine maturazione, una nuova ondata di umidità ha causato la comparsa di muffe e funghi. La vendemmia ha quindi avuto inizio di fretta, per salvare il raccolto, e con una sensazione di generale ansia. I frutti portati in cantina, dopo attente cernite, si sono rivelati comunque di buona qualità e incentrati sulla freschezza, grazie soprattutto all'estate calda, ma le quantità ne hanno risentito fortemente.


- Annata 2015 di Chablis

Annata tranquilla e regolare, turbata solo da un'ultima grandinata a inizio settembre. L'inverno è cominciato con un clima mite e umido, ideale per segnare l'inizio del ciclo vegetativo delle piante. La primavera si è rivelata piovosa, contribuendo a creare delle buone riserve idriche in tutti i terreni. La fioritura delle piante è cominciata in anticipo, a inizio giugno: da qui in avanti è stato chiaro che sarebbe stata un'annata anticipata. Giugno e luglio hanno portato sole e molto calore, con un clima secco e siccitoso. Solo a inizio agosto alcune piogge hanno riequilibrato le riserve idriche, permettendo alle uve di portare a termine la maturazione. Sfortunatamente, il primo di settembre una tempesta (passata anche da Irancy) ha portato delle forti grandinate, che si sono abbattute soprattutto sugli appezzamenti a nord-est della città di Chablis. Molto colpiti sono stati i Grand Cru di Les Clos e Blanchot, e il Premier Cru Montée de Tonnerre. Le uve erano comunque già a maturazione ideale, e i danni sono stati molto limitati. La vendemmia è proseguita senza ulteriori incidenti. I vini di quest'annata si rivelano per l'ampiezza del frutto, che ricordano il sole e il calore. L'acidità, soprattutto negli appezzamenti siti nei declivi meglio esposti, ha mantenuto un buon equilibrio. Vini da medio invecchiamento.


- Annata 2014 di Chablis

Un'annata complicata, fredda e piovosa, con una vendemmia protratta fino a ottobre che riserva sorprese. L'inizio dell'anno si è caratterizzato per sole e calore. La primavera, molto calda, ha contribuito alla fioritura molto anticipata di diversi appezzamenti (soprattutto sulla riva destra). Calore spezzato a metà aprile da alcune gelate, non troppo dannose. L’estate ha invece creato più problemi, rivelandosi con toni quasi autunnali. Nuvole, umidità, piogge e venti freddi hanno abbassato le temperature e rallentato notevolmente la maturazione dei frutti. Questa situazione climatica ha creato forti differenze nei gradi di maturazione delle uve Chardonnay nei diversi appezzamenti, a seconda di esposizioni e altezze. La vendemmia ha quindi seguito questo andamento, cominciando a settembre ma protraendosi finanche a ottobre per quegli appezzamenti dove l'acidità delle uve è scesa più lentamente. Nonostante queste difficoltà, l'annata 2014 si è rivela di carattere qualitativo per Chablis, con vini tesi e verticali, concentrati e duri come non se ne vedevano da molti anni, adatti all'invecchiamento.


- Annata 2013 di Chablis

Annata fredda e dal ritmo incerto, con una vendemmia tardiva di basso volume e buona freschezza. L'inizio dell'anno ha portato fin da subito la pioggia assieme ad un clima freddo che ha ritardato le fasi del ciclo vegetativo delle piante. Il germogliamento, iniziato a maggio, è stato segnato dalle piogge, e la fioritura è arrivata solo verso fine giugno. Una fioritura, comunque, rivelatasi irregolare all'interno dei vigneti, situazione che ha causato non pochi problemi di gestione degli impianti. L'estate inoltrata, più clemente dal punto di vista climatico, con sole e tempo secco, non ha tuttavia velocizzato la maturazione. La vendemmia è quindi cominciata molto in ritardo, tanto che a settembre i frutti erano ancora molto indietro. Agli inizi di ottobre i grappoli, già sofferenti per le irregolarità dell'annata, hanno mostrato anche segni di muffe e botrytis. La vendemmia è quindi partita a inizio ottobre ti tutta fretta, con l'obiettivo di salvare la maggior parte dei frutti. Nonostante le difficoltà, i mosti arrivati in cantina hanno sviluppato tenori alcolici elevati e acidità notevoli, lasciando intendere una materia comunque di alta qualità. Basse le rese.


- Annata 2012 di Chablis

Annata partita dubbiosa, ma terminata con ottimi risultati. L'inizio dell’anno ha visto diversi ostacoli a livello climatico, soprattutto a partire dalla fase di germogliamento. Infatti le difficoltà cominciano in Aprile, quando diverse gelate colpiscono l'intera regione di Chablis. Allo stesso tempo, l’umidità fatica a svanire, facendo pesare il timore di malattie sulle piante. Il clima continua sulla falsariga anche a maggio, e la fioritura risulta irregolare sia nelle dimensioni che nell'avanzamento. A sorpresa, tuttavia, l'estate segna un cambio totale di registro. A luglio il meteo migliora di molto, e l’estate si rivela molto secca. Di colpo, le riserve idriche accumulate precedentemente diventano fondamentali. Il clima secco fa procedere la maturazione molto lentamente, favorendo concentrazione e mantenimento dell'acidità lungo tutta l'estate. Infine, verso l'inizio della vendemmia a settembre, una serie di leggere piogge contribuiscono a dare un ultimo benefico sprint alla maturazione. Le uve vengono portate in cantina perfettamente sane, con un buon tenore zuccherino e un'elevata carica acida. La resa si attesta minore rispetto alla media, ma la qualità dei mosti è tanto alta che si compara l'annata 2012 alla 2010. Vini di medio-lungo invecchiamento, dal tocco classico di Chablis: vini dritti, ruvidi, aromatici e di grande acidità.


- Annata 2011 di Chablis

Annata dai risultati variabili, con vini interessanti da bere giovani. L'annata parte in maniera anticipata, con un clima distintamente mite già lungo l'inverno. La primavera prosegue calda, e senza particolari problemi lungo la fase di germogliamento e fioritura delle viti. Le rese appaiono già in questo momento più abbondanti dell'annata precedente, e il calore che segue aumenta questa sensazione. A giugno, l'inizio dell’estate è tanto caldo e secco da arrivare a preoccupare anche i viticoltori per la previsione di inizio vendemmia, stimato in anticipo di circa un mese. Tuttavia da luglio in poi torna la pioggia ed un aria più fresca a rallentare la maturazione, clima che perdura anche per tutto agosto. L'eccesso di precipitazioni genera qualche problema di crescita improvvisa degli acini, con alcune rotture per eccesso di liquidi. Ancora una volta, le vigne poste in collina e sui declivi ne escono meglio rispetto a quelle poste sulle pianure. Le vendemmie, partite tra fine agosto e settembre, hanno portato in cantina frutti in ottima quantità e perlopiù sani, ma molto carichi di acqua. I vini derivanti sono perlopiù leggeri, freschi e di poco corpo, con alcune eccezioni negli appezzamenti migliori: in generale, vini da bere giovani.


- Annata 2010 di Chablis

Una delle annate migliori del millennio per i vini di Chablis. L’inizio dell’anno si è caratterizzato per alcuni mesi particolarmente freddi e piovosi. Questa situazione, protratta durante il periodo del germogliamento e fino alla fase di fioritura, ha inciso sullo sviluppo dei grappoli. Con una resa già bassa data dalla primavera, la svolta avviene in estate. Verso la fine di giugno il clima migliora sensibilmente, per poi rivelare un aumento drastico delle temperature a luglio. I mesi di agosto e settembre proseguono miti, con livelli di pioggia leggermente superiori alla norma che contribuiscono a una buona maturazione dei frutti e al mantenimento della freschezza. La vendemmia comincia verso la fine di settembre, con rese molto basse. Il risultato, tuttavia, è di frutti estremamente concentrati e ricchi in zuccheri, componenti fenoliche e acidi. La scelta del momento di vendemmia, assieme al posizionamento del singolo appezzamento di vigna, giocano un ruolo fondamentale nel determinare il potenziale d'invecchiamento, che si attesta in ogni caso su valori elevati. Una vendemmia di grande qualità a discapito dei volumi.

Infografica - Il quadrante delle annate di Chablis
Infografica - Il quadrante delle annate di Chablis

E ora una domanda per voi, Sommelier, Enotecari e operatori del settore Horeca: qual è la vostra annata di Chablis preferita, e perché? Scrivetecelo nei commenti, sarà un confronto interessante! 😉


Le informazioni contenute in questo articolo sono state raccolte e confrontate da vari siti e report, ed elaborate personalmente dal team Wine Terroir per ottenere una visione il più oggettiva e realistica possibile. Tra le fonti più importanti citiamo: WineScholarGuild.com, JancisRobinson.com, Decanter.com, Bourgogne-wines.com, Chablis-wines.com, RobertParker.com, Vinous.com, WineSpectator.com, Burgundy-report.com.

 

Wine Terroir Srls è importatore in esclusiva e distributore italiano ufficiale per i vini di Chablis di Domaine Christophe et Fils.

Per maggiori informazioni, scriveteci a info@wineterroir.it

0 commenti
bottom of page