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Annata Borgogna 2024: Il Report Tecnico sulla Rinascita del Terroir Classico

  • Immagine del redattore: Jose David Ramirez
    Jose David Ramirez
  • 10 minuti fa
  • Tempo di lettura: 15 min

Borgogna 2024: Il trionfo della viticoltura di precisione in un’annata di ritorno al classicismo

Vigne a Vosne-Romanée, foto di Marzo 2024
Vigne a Vosne-Romanée, foto di Marzo 2024

L'Annata Borgogna 2024 sarà ricordata come una delle più complesse e "agronomiche" degli ultimi decenni. Dopo una serie di annate dominate dal cambiamento climatico in senso solare (2018, 2020, 2022), la 2024 rappresenta un ritorno prepotente a un profilo continentale classico, dove la mano del viticoltore e la capacità drenante del terroir hanno tracciato il confine tra il successo e la perdita del raccolto. Secondo le analisi di Catherine Jaën MW, si tratta di un'annata di estrema precisione, definita "piccola ma perfettamente formata" (Lay & Wheeler, 2025). Come sottolineato da Jasper Morris MW, la 2024 non è un'annata che si è "fatta da sola", ma è stata strappata al cielo attraverso decisioni tempestive e una conoscenza profonda delle proprie vigne (InsideBurgundy, 2025). In questo senso l’Annata Borgogna 2024 segna un ritorno prepotente alla "Borgogna di una volta".


Sommario dei contenuti (clicca sul titoletto per andare direttamente alla sezione interessata):

Borgogna 2024, L'Andamento Climatico: Un Ciclo Vegetativo a Bassa Radiazione e Alta Pluviometria

L’annata 2024 si è distinta per un’instabilità meteorologica cronica, che ha imposto un ritorno ai cicli fenologici "classici", distanti dalle precocità degli ultimi anni solari. Il report ufficiale del BIVB definisce la stagione come una sfida di resistenza, caratterizzata da un surplus idrico costante e da un deficit di radiazione solare che ha condizionato ogni fase dello sviluppo della vite (BIVB, 2024).

Inverno e Risveglio Primaverile

L'inverno 2023-2024 è stato eccezionalmente mite e piovoso, portando a una saturazione precoce delle riserve idriche nel suolo. Questo ha causato un germogliamento anticipato tra la fine di marzo e l'inizio di aprile. Tuttavia, il mese di aprile è stato segnato da un brusco abbassamento delle temperature, culminato in gelate localizzate (particolarmente dannose a Chablis e in alcuni settori della Côte de Beaune) che hanno rallentato bruscamente il vigore vegetativo iniziale.

La Criticità della Fioritura

Il mese di giugno, fondamentale per l'allegagione, è stato caratterizzato da un clima fresco e da precipitazioni frequenti. Queste condizioni hanno indotto fenomeni diffusi di coulure (colatura) e millerandage (impallinamento), specialmente nel Pinot Noir della Côte de Nuits. Tecnicamente, ciò ha portato alla formazione di grappoli spargoli e con acini di dimensioni ridotte, un fattore che, se da un lato ha compromesso drasticamente le rese quantitative (con cali fino all'80% in alcune parcelle), dall'altro ha favorito la ventilazione naturale del grappolo durante le successive ondate di umidità (Jasper Morris MW, InsideBurgundy, 2025).

L'Estate e la Pressione Sanitaria

Tra giugno e agosto, il bacino borgognone ha registrato un eccesso di pioggia stimato intorno al 50% sopra la media decennale, accompagnato da un numero di ore di sole inferiore del 15% (Catherine Jaën MW, Lay & Wheeler, 2025). Questo scenario ha creato un ambiente ideale per lo sviluppo della peronospora (Plasmopara viticola), costringendo i viticoltori a una gestione agronomica incessante. La mancanza di calore intenso ha mantenuto i livelli di acido malico insolitamente alti, mentre la fotosintesi rallentata ha evitato i picchi di accumulo zuccherino tipici delle annate siccitose.

"Nel 2024, il terroir di Chablis ha preteso un sacrificio costante. Dopo la grandine di maggio, ogni scelta in vigna è stata un atto di resistenza: abbiamo lavorato ossessivamente sulla parete fogliare per catturare ogni raggio di sole. È un’annata che non grida, ma sussurra la verità del terreno kimmeridgiano attraverso una purezza agrumata e una tensione che non sentivamo da anni." — Sébastien Christophe, Domaine Christophe et Fils, Chablis

Il "Pivot" di Settembre e il Vent du Nord

La svolta tecnica è avvenuta a fine agosto. L'instabilità ha lasciato spazio a correnti settentrionali (il cosiddetto Vent du Nord), che hanno asciugato i vigneti e bloccato la progressione della botrite. Questo vento fresco e secco, unito a giornate soleggiate ma non torride, ha permesso una concentrazione per evaporazione e una maturazione fenolica lenta. La vendemmia, iniziata intorno alla metà di settembre, ha così rispettato la regola aurea dei 100 giorni dalla fioritura, consegnando uve con un equilibrio analitico basato sulla tensione acida e potenziali alcolici moderati (tra i 12,5% e i 13%), garantendo quella verticalità stilistica che definisce l’annata 2024.

Borgogna 2024, Gestione del Vigneto: Strategie Agronomiche di Resilienza

La conduzione della vigna nell'Annata Borgogna 2024 è stata dettata da una pressione crittogamica senza precedenti negli ultimi trent'anni. La gestione del rischio è stata declinata su tre fronti critici: la protezione fitosanitaria, la gestione del suolo e la manipolazione della parete fogliare.

La Strategia di Difesa contro la Peronospora

Con piogge quasi quotidiane durante la fase di massima suscettibilità della vite (pre e post-fioritura), la sfida principale è stata il "dilavamento" dei trattamenti. I viticoltori hanno dovuto accorciare i turni di intervento, talvolta riducendoli a cicli di 4-5 giorni.

  • In regime Biologico/Biodinamico: L'uso del rame è stato limitato dalle normative europee, costringendo i produttori a un monitoraggio costante per intervenire nelle brevissime finestre di asciutto. L'integrazione con induttori di resistenza e preparati a base di alghe o equiseto è stata fondamentale per ispessire la cuticola fogliare e rendere i tessuti meno penetrabili dal micelio (Alliance Wine, 2025).

  • Selezione Sanitaria: Molti produttori hanno optato per il sacrificio dei germogli laterali e delle seconde infiorescenze per convogliare tutta l'energia residua della pianta e la circolazione d'aria sui grappoli principali.

Gestione del Suolo e Compattamento

L'eccesso di pioggia ha reso i suoli instabili e difficilmente praticabili con i mezzi meccanici.

  • L'Inerbimento: In questa annata, la gestione del manto erboso tra i filari è stata cruciale. Mentre nelle annate siccitose l'erba viene eliminata per evitare competizione idrica, nel 2024 è stata mantenuta e gestita per assorbire l'eccesso di acqua e permettere il passaggio dei trattori senza causare un compattamento eccessivo del terreno, che avrebbe portato all'asfissia radicale.

  • Drenaggio: La capacità di drenaggio naturale dei suoli ha definito la qualità finale. Nei Climat classificati Premier e Grand Cru, la pendenza e la porosità dei suoli calcarei hanno evitato il ristagno, permettendo all'apparato radicale di continuare l'assorbimento minerale in modo regolare.

"A Pommard, la sfida principale è stata la gestione idrica dei nostri suoli argillosi. Solo grazie alla capacità di drenaggio naturale delle parcelle più vocate siamo riusciti a evitare l'asfissia radicale, ottenendo una maturità fenolica completa. Il 2024 ci consegna un Pommard di grande precisione, meno austero del solito ma con una trama tannica fitta e ferrosa che promette un'evoluzione aristocratica." — Florent Jeanson, Domaine Jeanson Parigot, Pommard

Manipolazione della Parete Fogliare e Aerazione

Con un indice di insolazione inferiore alla media, la gestione della superficie fogliare captante è stata decisiva per la maturazione fenolica.

  • Sfemminellatura e Scacchiatura: Questi interventi manuali sono stati eseguiti con un rigore estremo per massimizzare la ventilazione del grappolo.

  • Defogliazione Mirata: A differenza delle annate calde, dove le foglie vengono lasciate a protezione dei grappoli contro le scottature (sunburn), nel 2024 la rimozione delle foglie intorno al grappolo (effeuillage) è stata anticipata e intensificata per esporre i frutti direttamente ai rari raggi solari e, soprattutto, al vento asciugante di fine estate. Questo ha permesso di ridurre l'umidità relativa nel microclima della fascia fruttifera, limitando lo sviluppo della botrite (Jasper Morris MW, InsideBurgundy, 2025).

Gestione della Resa e Selezione Finale

La selezione non è avvenuta solo attraverso la "vendemmia verde", ma tramite una pulizia rigorosa della pianta durante tutto il ciclo. I grappoli colpiti da millerandage o eccessivamente segnati dalle malattie sono stati rimossi precocemente per non sottrarre nutrienti a quelli sani. Questa drastica riduzione della resa è stata la condizione sine qua non per permettere alla vite, in condizioni di bassa fotosintesi, di accumulare zuccheri e polifenoli sufficienti a garantire un vino di alta qualità (Catherine Jaën, Lay & Wheeler, 2025).

Borgogna 2024 In Cantina: Strategie di Vinificazione e l'Arte della "Bassa Estrazione"

Le uve arrivate in cantina a metà settembre presentavano parametri chimici molto diversi rispetto al recente triennio: gradazioni potenziali contenute (spesso tra 12% e 13% vol) e pH sensibilmente più bassi. Queste caratteristiche hanno dettato scelte tecniche specifiche in ogni fase del processo.

1. Selezione e Gestione del Grappolo: Il Dibattito sulla "Vendemmia Intera"

A differenza delle annate calde e siccitose, dove l'uso del grappolo intero (vendange entière) serve a conferire freschezza e complessità tannica, nel 2024 i produttori sono stati molto cauti.

  • Diraspatura: La maggior parte dei vigneron ha optato per una diraspatura elevata o totale (50-100%). Questo perché, in un'annata con meno ore di sole, il raspo difficilmente raggiunge la piena lignificazione; mantenerlo avrebbe rischiato di rilasciare tannini vegetali e astringenti nel mosto (Jasper Morris MW, InsideBurgundy, 2025).

  • Tavoli di cernita: Il ruolo dei tavoli di selezione (manuali o ottici) è stato cruciale per eliminare i rari acini colpiti da botrite o quelli non perfettamente maturi a causa del millerandage, garantendo la massima pulizia aromatica.

2. Vinificazione dei Rossi: L'Era dell'Infusione

Per il Pinot Noir, la strategia vinicola si è spostata drasticamente verso l'infusione delicata.

  • Riduzione dei Pigeages: La pratica della follatura (affondamento del cappello delle bucce) è stata ridotta al minimo o sostituita interamente da rimontaggi leggeri (remontages). L'obiettivo era bagnare il cappello senza rompere meccanicamente le bucce, estraendo solo i tannini più nobili e polimerizzati.

  • Controllo delle Temperature: Le fermentazioni sono state condotte a temperature leggermente più basse per prolungare il contatto buccia-mosto in modo meno aggressivo, preservando i precursori aromatici dei piccoli frutti rossi e dei fiori, tipici di questa annata fresca.

"In un'annata così fresca, Volnay ritrova la sua vocazione originale: l'eleganza assoluta. Abbiamo evitato ogni forzatura in cantina, preferendo un'infusione delicata per preservare la fragranza dei piccoli frutti rossi. Il Pinot Noir quest'anno ha una grazia eterea, quasi floreale, dove la componente acida non è un limite ma la vera spalla del vino." — Marc-Olivier Buffet, Domaine Francois Buffet, Volnay

3. Vinificazione dei Bianchi: Gestione delle Acidità e delle Fecce

Per lo Chardonnay, la gestione dell'acidità malica è stata il fulcro del lavoro in cantina.

  • Fermentazione Malolattica (FML): In un'annata con livelli di acido malico elevati, la conduzione della FML è stata fondamentale per conferire rotondità e stabilità biologica, senza però perdere la spiccata tensione citrina che definisce la 2024 (Catherine Jaën MW, Lay & Wheeler, 2025).

  • Lavoro sulle Fecce: Per bilanciare la verticalità acida, molti produttori hanno scelto di mantenere il vino a lungo sulle sue fecce fini, limitando però il bâtonnage (rimontaggio della feccia) per evitare note riduttive eccessive o una grassezza artificiale che avrebbe offuscato la trasparenza del terroir.

4. Affinamento: Il Ruolo Misurato del Legno

L'uso del rovere è stato profondamente ricalibrato. In un'annata basata sulla finezza e non sulla potenza estrattiva, l'eccesso di legno nuovo avrebbe facilmente sovrastato il vino.

  • Riduzione del Rovere Nuovo: Si stima una riduzione media del 10-15% nell'impiego di botti nuove, con una preferenza per legni di grandi dimensioni (500-600 litri) o contenitori neutri.

  • Tempo di permanenza: L'affinamento previsto è mediamente più breve per i livelli Regionali e Village, per catturare l'energia del frutto, mentre per i Premier e Grand Cru si punta a un lavoro di micro-ossigenazione lenta per stabilizzare il colore e distendere la trama tannica (Honest Grapes, 2025).

"A Saint-Aubin, quest'anno la cantina è stata un esercizio di pazienza. Abbiamo uve con una purezza quasi elettrica. La nostra sfida è stata non fare nulla che potesse 'sporcare' quella linea retta di mineralità. Meno legno, meno interventi, più ascolto del mosto." — (Etienne Bachelet, Domaine Vincent Bachelet, Chassagne-Montrachet)

Borgogna 2024, Analisi Regionale: La Risposta dei Terroir e Profili Stilistici

L'andamento dell'annata 2024 ha agito come un severo discriminante tecnico tra le diverse sotto-zone della Borgogna. La costante pressione meteorologica ha premiato i siti con il miglior drenaggio naturale e i viticoltori che hanno saputo interpretare la maturità fenolica senza forzare le estrazioni. In generale, si osserva un ritorno a profili analitici con pH più bassi e una prevalenza di acido malico che conferisce una spiccata tensione verticale, distaccandosi nettamente dalla densità glicerica delle annate solari recenti.

Chablis

Lo stile generale di Chablis nel 2024 è definito da una purezza austera. L'annata è stata funestata da gelo e grandine (1° maggio), riducendo drasticamente le rese, ma il clima fresco ha preservato un profilo aromatico citrino e salino, privo di note esotiche.

  • Focus Riva Destra: Nei settori dei Grand Cru e dei Premier Cru della Riva Destra (come Les Clos o Montée de Tonnerre), la maggiore esposizione solare ha permesso di raggiungere una maturità zuccherina tecnicamente equilibrata nonostante il deficit di luce. La sfida è stata gestire l'acidità tagliente: i vini presentano una struttura lineare, con una spiccata impronta kimmeridgiana che emergerà con l'affinamento.

Côte de Nuits

La zona nord della Côte d'Or ha prodotto vini rossi basati sul profumo e sull'agilità piuttosto che sulla massa critica. La ridotta radiazione fotosintetica ha limitato l'accumulo di antociani, risultando in colori meno carichi ma in una grande precisione aromatica di piccoli frutti rossi.

  • Gevrey-Chambertin: La denominazione ha sofferto significativamente per la coulure (colatura), portando a una produzione frammentata. Tuttavia, la ventilazione naturale delle combes ha aiutato a mantenere la sanità delle uve. Stilisticamente, i Gevrey 2024 abbandonano la muscolarità tipica per una dimensione più floreale e terrosa, con tannini che richiedono una gestione attenta in cantina per evitare asprezze dovute a una lignificazione dei raspi non sempre perfetta (Jasper Morris MW, InsideBurgundy, 2025).

Côte de Beaune

È la regione che mostra la maggiore eterogeneità stilistica. La capacità dei suoli di drenare l'eccesso idrico primaverile è stata fondamentale per prevenire l'asfissia radicale e garantire una maturazione costante.

  • Pommard: Tradizionalmente noto per la potenza, nel 2024 Pommard deve fare i conti con suoli argillosi che hanno trattenuto molta umidità. I produttori che hanno lavorato con infusioni delicate hanno ottenuto vini di grande eleganza ferrosa, meno "massicci" del solito ma molto profondi.

  • Volnay: Il Pinot Noir qui beneficia della leggerezza dei suoli calcarei. Il risultato è un vino di estrema finezza, quasi etereo, dove la componente acida funge da spalla a un frutto croccante e fragrante.

  • Chassagne-Montrachet: Nei bianchi, Chassagne mantiene una certa densità strutturale, ma con una spinta minerale più evidente rispetto alla 2022. La polpa del frutto è bilanciata da una chiusura sapida molto persistente.

  • Saint-Aubin: Si conferma la "star" tecnica delle annate fresche. L'altitudine e l'esposizione dei Premier Cru (come En Remilly o Murgers des Dents de Chien) hanno esaltato la verticalità. Sono vini tesi, vibranti, con un'acidità scultorea che ne garantisce la tenuta nel tempo.

  • Maranges: Situata all'estremo sud della Côte, ha goduto di una sanità delle uve superiore alla media. I rossi sono succosi, con un carattere rustico nobilitato da una freschezza agrumata che ne aumenta la piacevolezza gastronomica.

Côte Chalonnaise

Stile solido e costante. La Chalonnaise ha subito una pressione crittogamica leggermente inferiore rispetto alla Côte de Nuits, permettendo rese più regolari. I vini (Mercurey, Givry) mostrano un equilibrio maturo tra alcol e acidità, rappresentando l'espressione più accessibile e immediata del Pinot Noir di quest'anno.

Mâconnais

Lo stile del Mâconnais nel 2024 si sposta verso una maggiore tensione. Nonostante sia la zona più calda, l'annata ha imposto un profilo più rigoroso, limitando le note di frutta tropicale a favore di agrumi e fiori bianchi.

  • Saint-Véran: Il terroir calcareo ha risposto eccellentemente all'umidità dell'annata. I vini presentano una buona concentrazione fenolica, supportata da una scia salina marcata. Rispetto alle annate precedenti, il Saint-Véran 2024 mostra una maggiore precisione stilistica e una freschezza che ne snellisce il sorso, rendendolo tecnicamente molto interessante per l'invecchiamento a breve-medio termine.

"A Saint-Véran abbiamo goduto di una maturazione più regolare, che ci ha permesso di preservare la polpa dello Chardonnay senza perdere la scia salina tipica del nostro calcare. Il 2024 è un'annata di grande lucidità stilistica: c'è la generosità del frutto, ma è bilanciata da una freschezza che invita continuamente al sorso successivo." — Auxence Couturier, Domaine Marcel Couturier, Fuissé

La Gerarchia del Terroir: Perché i Premier e Grand Cru Eccellono nella Borgogna 2024

Nelle annate calde e solari (come la 2022), la differenza tra un Village e un Grand Cru tende a ridursi, poiché la maturità è facilmente raggiungibile ovunque. Al contrario, in un’annata fresca, piovosa e a bassa insolazione come la 2024, il valore del sito emerge prepotentemente. I Premier e Grand Cru hanno operato come "regolatori naturali" contro gli eccessi climatici per tre ragioni fondamentali:

1. Il Fattore Drenaggio: La Gestione dell'Idrogeologia

Il problema principale del 2024 è stato l'eccesso di acqua nei suoli.

  • Premier e Grand Cru: Situati sulla parte medio-alta del versante (il coteau), poggiano su substrati rocciosi calcarei con uno strato superficiale di terra sottile e drenante. Questo ha permesso all'acqua piovana di defluire rapidamente, evitando il ristagno idrico che causa l'asfissia delle radici e favorisce lo sviluppo di malattie fungine.

  • Regional e Village: Situati più a valle, dove il terreno è più profondo e ricco di argille, hanno subito una saturazione idrica che ha gonfiato gli acini, diluendo i precursori aromatici e rendendo la gestione della peronospora molto più complessa (BIVB, 2024).

2. Esposizione e Radiazione Fotosintetica

Con un 15% in meno di ore di sole, ogni raggio è stato vitale.

  • I Grand Cru godono delle esposizioni migliori (est/sud-est), che catturano i primi raggi del mattino, fondamentali per asciugare la rugiada e attivare precocemente la fotosintesi. In un'annata a basso irraggiamento, questa posizione privilegiata ha garantito quel mezzo grado alcolico potenziale in più e, soprattutto, una maturazione dei polifenoli (tannini e colore) che nei terreni meno esposti è rimasta incompleta o "verde" (Jasper Morris MW, InsideBurgundy, 2025).

3. La Resilienza dei Premier Cru: Precisione e Carattere

I Premier Cru nel 2024 rappresentano forse il punto di equilibrio più affascinante. Spesso situati in micro-climi più ventilati rispetto ai Grand Cru, hanno beneficiato maggiormente dell'azione asciugante del Vent du Nord di settembre.

  • Mentre i vini Regionali puntano sulla freschezza immediata, i Premier Cru mostrano una densità di estratto e una complessità minerale che derivano da apparati radicali profondi, capaci di estrarre nutrienti anche in condizioni di stress climatico. La loro capacità di mantenere pH bassi uniti a una struttura tannica definita li rende i candidati ideali per l'invecchiamento in questa annata.

"A Gevrey-Chambertin, la differenza tra i suoli profondi della pianura e la roccia dei Premier Cru non è mai stata così evidente. Nei siti più alti, il Pinot Noir ha mantenuto una buccia spessa e sana, regalandoci una concentrazione naturale che i siti Village hanno faticato a raggiungere." — (Laurent Trapet-Rochelandet, Domaine Trapet-Rochelandet, Gevrey-Chambertin)

Conclusione Tecnica sulla Qualità

In sintesi, i Grand Cru e i Premier Cru dominano la 2024 perché hanno saputo trasformare un'annata "umida" in un'annata "minerale". La loro superiorità risiede nella capacità del suolo di trasmettere calore e drenare l'umidità, permettendo una maturazione lenta ma completa che nei siti meno pregiati è stata interrotta dalla pressione delle malattie o dalla diluizione (Catherine Jaën MW, Lay & Wheeler, 2025).

Orizzonti di Consumo: Quando Godere della Borgogna 2024

Basandoci sui parametri analitici riscontrati — pH contenuti e una trama tannica fine ma presente — la finestra di bevuta si preannuncia ampia. La freschezza citrina dei bianchi e il frutto croccante dei rossi renderanno i vini regionali estremamente attraenti già nel breve periodo, mentre per i livelli gerarchici superiori sarà necessaria la pazienza tipica dei grandi terroir (Honest Grapes, 2025).

Vini Bianchi (Chardonnay)

  • Bourgogne AOC (Regional): 2026 – 2030. Da bere giovani per apprezzarne la tensione e l’energia salina.

  • Village: 2026 – 2033. Il periodo ideale per veder emergere l'equilibrio tra la polpa del frutto e la spinta acida.

  • Premier Cru: 2030 – 2038. La struttura acida di siti come Saint-Aubin o Chassagne ne garantisce una tenuta aristocratica.

  • Grand Cru: 2032 – 2045. Per gli appassionati della complessità terziaria che solo il tempo e il terroir d'eccellenza sanno regalare.

Vini Rossi (Pinot Noir)

  • Bourgogne AOC (Regional): 2026 – 2029. Perfetti per chi cerca la fragranza dei piccoli frutti rossi e la bevibilità.

  • Village: 2027 – 2035. In questa fase i tannini, inizialmente scattanti, troveranno la loro piena distensione.

  • Premier Cru: 2030 – 2042. L'eleganza di Volnay e la struttura di Gevrey-Chambertin richiederanno tempo per rivelare la loro profondità.

  • Grand Cru: 2032 – 2045+. Annata di grande trasparenza, destinata a diventare un punto di riferimento per i collezionisti di stili classici.

Sintesi Tecnica: Dal Terroir al Calice, Annata Borgogna 2024

Variabile tecnica

Fenomeno osservato nel 2024

Impatto sensoriale e strutturale

Pluviometria

+50% rispetto alla media storica nel periodo aprile-luglio.

Maggiore estrazione minerale nei suoli drenanti; rischio diluizione nei suoli argillosi di pianura.

Radiazione solare

Deficit del 15%. Fotosintesi lenta e costante.

Alcol moderato (12.5% - 13%). Profilo aromatico focalizzato su note floreali e agrumate (non esotiche).

Acido Malico

Livelli insolitamente alti alla vendemmia per le basse temperature.

Tensione verticale e "spina dorsale" acida. Maggiore freschezza citrina nello Chardonnay.

Maturità fenolica

Lenta, completata dal Vent du Nord di settembre.

Tannini fini e non aggressivi. Colori meno carichi nel Pinot Noir, ma grande trasparenza aromatica.

Rese

Drastico calo (fino all'80% in alcune parcelle) per colatura e gelo.

Concentrazione naturale del frutto nonostante l'annata fresca. Densità di estratto nei Premier Cru.

Gestione vinificazione

Riduzione pigeage e aumento infusioni delicate.

Texture setosa. Assenza di note verdi o tannini rustici (se la diraspatura è stata totale).

Utilizzo del legno

Riduzione del rovere nuovo (-10/15%) e uso di botti grandi.

Integrità del terroir preservata. Il legno funge da supporto e non da protagonista aromatico.

Conclusioni: Borgogna 2024, l'Annata dei Grandi Interpreti

L'Annata Borgogna 2024 non è solo un ritorno allo stile classico; è un tributo alla capacità dell'uomo di interpretare il Terroir in condizioni estreme. In un millesimo dove la natura ha concesso poco, il valore della bottiglia è stato deciso dalla sensibilità del vigneron e dalla resilienza geologica del sito. Per noi di Wine Terroir Import, questa annata rappresenta l'essenza stessa della nostra filosofia di ricerca: selezionare produttori che non si limitano a subire il clima, ma lo governano con precisione tecnica e rispetto artigianale.

I vini che troverete nella nostra selezione per il 2024 non cercano la potenza fine a se stessa, ma offrono quella purezza adamantina e quella tensione minerale che hanno reso la Borgogna il punto di riferimento mondiale per il Pinot Noir e lo Chardonnay. Sono vini trasparenti, capaci di raccontare la differenza tra un calcare oolitico e una marne argillosa con una chiarezza disarmante.

Esplora la nostra Selezione Borgogna

Che siate alla ricerca delle verticalità elettriche di Saint-Aubin, dell'eleganza eterea di Volnay o della struttura aristocratica di un Grand Cru di Gevrey-Chambertin, il nostro Catalogo Distribuzione Vini è stato costruito attraverso un monitoraggio costante e un legame diretto con i Vigneron che hanno saputo trionfare in questa sfida agronomica.

Preferisci una consulenza personalizzata sulla tua carta vini o sulle disponibilità dei Grand Cru? Scrivici una mail a: info@wineterroir.it]

Bibliografia e Fonti di Riferimento

Per la redazione di questo report tecnico, sono state consultate le seguenti fonti autorevoli e studi di settore. Ti invitiamo ad approfondire attraverso i link diretti per una visione ancora più analitica dei dati di raccolta:

  • BIVB (Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne), Millésime 2024 en Bourgogne: des volumes modérés mais de grande qualité. Link ufficiale

  • Lay & Wheeler, 2024. Burgundy 2024 Vintage Report curato da Catherine Jaën MW. Link all'analisi

  • Morris, Jasper MW. (Inside Burgundy), 2025. 2024 Growing Season. Link alla fonte (e successivi report)

  • Honest Grapes, 2025. Burgundy 2024 Vintage Report. Link al report

  • Alliance Wine, 2025. Burgundy 2024, a vintage of resilience and precision. Link all'approfondimento

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